La Repubblica delle banane

Negli ultimi anni, come nel primo decennio del 1900 assistiamo ad un periodo di forte crisi economica e di perdita di credibilità delle istituzioni, nonché di una crescente xenofobia acuita purtroppo dai fatti di cronaca nera. Questa situazione come in passato ha permesso il fiorire di organizzazioni, associazioni, movimenti e pseudo partiti di impronta nostalgica di tempi che ovviamente pochi di noi vissero veramente e dei quali sono pieni i libri di storia che oggi a questo punto vengono messi in discussione com'è giusto che sia, per omissioni di altre realtà, che però non giustificano l'apologia di ciò che abbiamo avuto in casa nostra nel secolo scorso. Ovviamente non esiste un male assoluto, pertanto chi promuove questa causa pone in evidenza gli aspetti operativi e ciò che di positivo è stato introdotto in quegli anni, ma a quale prezzo? Quale tributo di vite innocenti e di vergogna abbiamo dovuto concedere per la bramosia di potere di chi ha creduto di poter creare un impero con la guerra (fatta con la fionda forse tra l'altro perché la forza militare italiana non è mai stata da superpotenza). La cosa più buffa è che questi gruppi hanno possibilità di esistere solo grazie ai valori di democrazia che il fascismo ha sempre rinnegato. La mia opinione è che si possa discutere su ciò che di buono è stato fatto durante il ventennio, ma questi episodi nostalgici favoriti dal clima di insicurezza generale e di disagio che stiamo vivendo ai nostri tempi credo siano molto pericolosi e irrispettosi di tutti coloro che hanno lottato e dato la vita per permettere anche a questi gruppi di non doversi nascondere per non rischiare di fare cure di olio oppure di sparire come Matteotti.

Che il dibattito abbia inizio, vi aspetto numerosi sia favorevoli sia contrari.
P.S.: conosco il frasario di certi gruppi, quindi chi avesse intenzione di darmi del "finocchio", non ha che da chiedere conferma alle proprie sorelle.

Pubblico l'interessante risposta di alfredomix al presente topic che mi è stata inviata tramite messaggio privato, sperando che molte altre risposte seguano:

alfredomix ha scritto:

condivido con te che chi ti crede finocchio possa domandare alle proprie sorelle tutto l'occorente.però debbo dirti da votante di destra che il ventennio da te annunciato prima ha fatto tanto bene alla nostra nazione.ho letto centinaia di libri a riguardo e se vuoi posso consigliarti uno di pansa dal titolo"la grande bugia".scritta dallo scrittore forse piu' letto e corretto del mondo,nato e vissuto da famiglia comunista,adesso vive scortato perchè qualche topo di fogna non vuole che la verità venga fuori.fidati la storia cambia,la maggiorparte degli editori è sempre stata minacciata dai partiti di sinistra,che non poteva fare altro che dire bugie.in questo libro ci sono date,nomi,cognomi,eventi,testimonianze che dopo l'assoluto tabù sinistroide vengono fuori.leggilo amico mio,può aprirti gli occhi sulla repubblica che tu chiami delle banane.mi fari sapere dopo come ti sentirai.ciao

Come ti ho scritto nel messaggio privato, ho avuto modo di sentire qualcosa a proposito del libro di Pansa e nel mio intervento ho anche detto che la storiografia vista in questo senso come mezzo di informazione (in quanto può essere vista come una grande emeroteca) sia essere stata influenzata delle ideologie, ma credo che nessun giornale o libro di storia Estone ad esempio parli della dominazione russa del XX secolo in termini positivi. Che questo non sia proprio corretto lo capisco, ed infatti ho detto che ci sono state omissioni nei libri di storia. Il problema che però ho posto è il paradosso dell'assistere al fiorire di movimenti che negano di fatto il valore della Democrazia, perché essere fascista o antifascista non è solo una questione di partiti politici, ma in Italia rappresenta la differenza tra la Dittatura e la Democrazia, pertanto valore dell'antifascismo è sancito nella Costituzione perché rappresenta il valore della Democrazia. Il problema è che a mio modo di vedere non è per chi vota a destra o a sinistra, ma è per chi rivendica il suo essere fascista perché dovrebbe baciare la terra che calpesta e ringraziare perché ciò che il fascismo ha negato per 20 anni, ora gli permette di dire: io sono fascista! Ho i miei dubbi che in una dittatura sia possibile.
Però sono consapevole anche che i moti filodittatoriali si verificano nei periodi di crisi economica e sociale, dove si sogna l'uomo forte che risolve tutti i problemi, ma dobbiamo stare attenti a non ricadere negli stessi errori, perché il fascismo ha fatto cose positive per l'Italia, ma se le è riprese con interessi da usuraio.

sinceramente cari conpagni e non non capisco il motivo di questa discussione...cerco di valutare la situazione politica italiana in modo oggettivo...mi spiace ma in italia, secondo me, non si può più parlare di destra o sinistra, nè tantomeno di fascismo o comunismo...alla fine ci ritroviamo governati da un imprenditore, il quale cerca di fare gli interessi della sua categoria e ci riesce anche molto bene, mentre l'opposizione non esiste, si sfalda in continuazione, è priva di un leader...E' possibile che in piena crisi economica queste persone non fanno altro che rompere le scatole con la VIGILANZA RAI!!! , ma cos'è?? chi se ne frega!!!
la gente non arriva a fine mese e nessuno fa nulla, vengono tagliati i fondi alle università, si manifesta per un pò e poi tutto tace, alitalia fallisce, si manifesta per un pò e poi??? ragazzi parlare di destra o sinistra in Italia mi sembra una grande presa in giro...concordo con Giorgio Gaber..
"...destra-sinistra, destra-sinistra...ma BASTA!"

Hai ragione, purtroppo però proprio perché siamo in un periodo di crisi profonda e di insicurezza generale ho voluto sottolineare il rischio di andare nuovamente verso una deriva dittatoriale com'è stato all'inizio del '900, perché è normale che in periodi di scoramento ci sia la tentazione di affidarsi all'uomo forte e dato che già molti nostalgici si sono organizzati ho voluto far presente i valori che costituiscono la nostra nazione. Per me non è un problema di destra o sinistra, ma di non farsi trasportare dagli eventi per poi ritrovarci negli stessi guai.